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(RPF) Rilassamento Progressivo Fisiologico - 1° parte

È importante praticare con tranquillità e convinzione.
PREMESSA
Per distendere la parte somatica è fondamentale rilassare la mente: essendo intimamente collegate, il corpo si rilassa perché la mente induce a farlo, e l’apparato oculare ne è incluso. Mediante la “Distensione Autoindotta” si riposano i nervi stanchi, i muscoli sovraffaticati e l’organismo in generale.
ANTEPRIMA
Un massaggio rilassante o una doccia tiepida predispongono al relax.

…un dolce massaggio…
ATTREZZI
Il cuscinetto per gli occhi, una stuoia o un materassino. Vestitevi comodi; se avete freddo copritevi, mantenendo una temperatura ottimale che favorisca il rilassamento e lo gradevolizzi.
AMBIENTE
Un luogo tranquillo, tale da favorire uno stato di calma e abbandono, che stimolino la volontà di svolgere l’esercizio. L’illuminazione dev’essere attenuata; oppure un luogo esterno, protetto dal sole. Il tutto, allo scopo di neutralizzare gli stimoli che influirebbero negativamente sulla concentrazione passiva.
POSTURA
Abbandonatevi divaricando le gambe di circa 30 cm, con i piedi distesi nella loro posizione naturale di abbandono verso l’esterno. Le braccia sono rilassate, appena flesse e distese lungo il corpo, avendo cura che non lo tocchino così come le dita, leggermente curve verso la terra; la spina dorsale è diritta e la testa in asse, facendo attenzione che non punti sul pavimento; le spalle sono cadenti.

posizione supina
Torace, spalle e corpo, vanno tenuti in forma simmetrica, prestando cura nel trovare una posizione rilassante. È stato notato che appoggiando la testa senza guanciale si raggiunge un migliore rilassamento favorendo una buona distensione neuromuscolare; in caso diverso, si consiglia l’utilizzo dello stesso tipo di cuscino usato per dormire.

cuscino del proprio letto
Inizialmente, la postura richiede un po’ di attenzione; quando poi la si assimila diventa spontanea.
RESPIRAZIONE DI ABBANDONO
Porta ad uno stato di distensione profonda. Eseguite come descritto:
*** inspirare lentamente e profondamente fino a riempire al massimo i polmoni; si trattiene per un attimo il respiro, poi lo si lascia uscire di getto, tra le labbra socchiuse, svuotando il torace ed esprimendo mentalmente la formula:
- sono stanca/o, mi voglio abbandonare -
quindi, ci si pone in uno stato di completo riposo, liberando da qualsiasi tensione corpo e mente,
CHIUSURA DEGLI OCCHI
In seguito alla respirazione di abbandono si entra nella concentrazione passiva, e ci si rilassa, regolando battiti del cuore e funzione polmonare.
Si esegue una lenta chiusura delle palpebre immaginando un sipario che scenda sopra i nostri occhi, entrando così in uno stato di assoluto abbandono psicosomatico. Sarà come rifugiarsi in un mondo interiore, un luogo sacro, di cui solo noi possediamo la chiave per aprire la stanza più segreta del nostro Io.
Esploriamola!
DISTENSIONE DEI FASCI MUSCOLARI
Favorisce l’abbandono corporeo: le tensioni si accumulano nei muscoli del tronco, generando uno stato di curvatura che dà il senso di persona stanca: in effetti il depresso si nota subito dalla posizione delle spalle. Inoltre, i dolori cervicali, interferiscono con accumulo di energia passiva e qualsiasi altro tipo di dolore accresce la tensione generale.
Per un buon relax si procede controllando che la spina dorsale sia diritta e la testa non punti sul pavimento.
CADUTA DELLA MASCELLA INFERIORE
Ha il fine di scaricare le tensioni generate da ansia a stress. Quando si percepisce che i denti sono troppo stretti, significa che il corpo è teso: in questo caso si consiglia di lasciar cadere la mascella inferiore mantenendo le labbra socchiuse ed appoggiare la punta della lingua sulla parte nascente dei denti superiori, favorendo un corretto flusso salivare.
Diverse persone, durante il rilassamento, manifestano abbondante salivazione, e cercano di non muoversi per deglutirla, al fine di non distogliersi dall’abbandono. Sarebbe preferibile che ognuno deglutisse normalmente procedendo con spontaneità lo svolgere del rilassamento.
CONTATTO CON SE STESSI
Riuscire a prendere contatto con il nostro corpo è essenziale al fine di poterlo conoscere ed accettare. Per farlo, lo si percorre mentalmente e se qualche parte di esso non è ben distesa e rilassata, inspirando ed espirando, si cerca di distenderla. Ciò consentirà di aprire una finestra nella parte più intima e riservata, dandoci la possibilità di superarne i limiti.
CONCENTRAZIONE PASSIVA
Consente di percorrere positivamente il processo di relax, senza alcun coinvolgimento da parte della concentrazione attiva.
Può definirsi uno stadio mentale che opera in ogni essere umano svolgendo attività nello stato di veglia. Pertanto la concentrazione attiva viene manovrata dalla volontà di operare; la passiva consegue alla mancata volontà di operare.
Non è semplice definire il senso della concentrazione passiva, comunque occorre svolgere la pratica eliminando l’utilizzo della mente, che dev’essere estranea alla pratica stessa ed alle immagini mentali che da essa si manifestano: stati d’ansia o emotività. La tecnica di rilassamento autoindotto, è una disciplina che si propone di riarmonizzare situazioni personali di disagio fisico-psichico, attraverso un’attività motoria distensiva.
Ciò non significa voler eliminare il passato, bensì rivolgere l’attenzione agli esercizi che stiamo eseguendo. In altre parole, vivere il presente.
Il tempo da dedicare alla pratica di rilassamento autoindotto, dev’essere molto breve perché, specialmente nella fase iniziale, non si riesce ad abbandonarsi completamente. È quindi necessario evitare tempi lunghi, sviando tensioni e stati d’ansia in precedenza non risolti.
Raggiunto lo stato di passività, sarà possibile soffermarci più a lungo sulla pratica degli esercizi. Ovviamente, ci sono delle condizioni che influiscono negativamente nell’abbandono del soggetto durante il rilassamento, ma il tempo è un grande alleato per chi... ha tenacia e volontà!
PREMESSA
La tecnica di rilassamento autoindotto si fonda su un principio olistico, ossia, una visione ormonica dell’organismo. La nostra cultura - da secoli - è imperniata su principi nettamente diversi.
AUTOINDUZIONE
Significa: allenamento autogeno per il rafforzamento dello stato psicosomatico. Pertanto è possibile definirlo un metodo autoindotto, nel senso che quello che accade non proviene dall’esterno, bensì dall’interno. Ciò comporta l’introduzione del concetto di distensione passiva.
Al rilassamento autoindotto non vanno attribuite caratteristiche che non gli sono proprie, trasformandolo in una sorte di panacea con la quale risolvere tutti i problemi: si colloca nell’attuale presente. Ciò non vuol dire dover fingere che il passato o il futuro non esistano, significa solo che dobbiamo rivolgere l’attenzione al qui e ora, spostando ad un altro tempo ciò che non è parte integrale del presente.
RACCOMANDAZIONI
È importante riuscire a distenderci, al fine di ripristinare l’equilibrio psicosomatico.
ANTEPRIMA
Abbandonatevi nella posizione di rilassamento, allineando la schiena, stendendo le braccia lungo il corpo con le palme delle mani verso il pavimento, le dita non tocchino il corpo; le gambe stanno leggermente divaricate con i piedi verso l’esterno nella loro posizione naturale. Controllate che le vertebre spinali e le cervicali siano rilassate. Ora, aprite leggermente le labbra portando la lingua sulla parte nascente dei denti superiori, così da favorire un corretto flusso di saliva.
Chiudete le palpebre, immaginando che un sipario scenda lentamente sugli occhi percorrendo mentalmente tutto il corpo e se qualche parte di esso non è rilassata, inspirando ed espirando, cercate di distenderla.
Se percepite salivazione,deglutite e proseguite normalmente.
La chiusura delle palpebre, crea la condizione ideale per realizzare uno stato mentale fantastico con un banalissimo dispendio di attività nervosa. Dopo aver chiuso gli occhi va eliminata l’influenza degli stimoli visivi rappresentandoci, nel miglior modo possibile la formulazione immaginativa: io sono perfettamente calmo e rilassato.
Nella rappresentazione della calma, anziché un sistema o un organo, va coinvolta la “persona” nella sua totalità psicosomatica.
SVOLGIMENTO
*** | Chiudete lentamente le palpebre, immaginando un sipario che scenda sugli occhi. |
*** | Aprite leggermente le labbra portando la lingua sulla parte nascente dei denti superiori, per favorire un corretto flusso di saliva. |
*** | Percorrete mentalmente tutto il corpo e se qualche parte di esso non è rilassata, inspirando ed espirando, cercate di distenderla. |
*** | Rivolgete il pensiero alla piacevole sensazione che si prova in una posizione priva di tensioni, con tutti i muscoli e i nervi perfettamente rilassati e distesi. |
*** | Ponete tra parentesi tutti i pensieri e le preoccupazioni, lasciandoli scivolar via dalla mente |
come l’acqua scivola sulla roccia della montagna
e con la mente così sgombra e serena si contemplino passivamente le parole:
*** | l’ambiente che mi circonda è tranquillo, silenzioso e oscuro | |
tranquillo, silenzioso e oscuro | ripetere: 2 - 3 volte |
In questo stato di calma percepisco che:
*** | tutto il mio corpo è piacevolmente pesante e caldo | |
piacevolmente pesante e caldo | ripetere: 2 - 3 volte |
In questo stato di calma, niente mi preoccupa, perché:
*** | Io sono calma/o, distesa/o e rilassata/o | |
molto calma/o, distesa/o e rilassata/o | ripetere: 2 - 3 volte |
In questo stato di calma sento che:
*** | il mio sguardo è chiaro, limpido e sereno | |
chiaro, limpido e sereno | ripetere: 2 - 3 volte |
RIPRESA
Riprendo contatto con l'ambiente, eseguendo delle profonde respirazioni ad occhi ancora chiusi. Inspiro ed espiro in uno stato di spontaneità, come svegliandomi da un sonno profondo; riempio i polmoni attraverso le narici, trattengo l’aria per qualche istante e poi la lascio uscire - lentamente - tra le labbra socchiuse. Per un attimo rimango a polmoni vuoti e poi - lentamente - riprendo la respirazione per un minimo di due tre atti, secondo la mia necessità.
Riapro gli occhi, come se un sipario si alzasse molto lentamente e riprendo il contatto con l'ambiente che mi circonda mantenendo lo stato di tranquillità e calma; osservo gli oggetti che mi circondano, la loro forma, il colore...
Si consiglia di osservare gli oggetti circostanti dapprima superficialmente e successivamente farlo con più attenzione.
Per la riattivazione dei fasci muscolari corporei, fate una passeggiata di 3 - 4 minuti, controllando che la respirazione e i battiti del cuore siano calmi e regolari.
Mantenere i risultati ottenuti, richiede una pratica costante

Apprezzate lo stato di calma raggiunto.
